Capacità negativa in arteterapia La cura della relazione
di Sara Noli – Edito da Erickson
Un testo che tratta di arteterapia e che si rivolge non solo ad arteterapeuti, ma ad ogni professionista di cura, offrendo potenzialità a cui riferirsi e attraverso le quali rigenerarsi nei momenti critici di stasi ed incertezza.
Una viva riflessione sul senso dell’attesa ricettiva e rispettosa, in funzione del prendersi cura della persona attraverso la cura della relazione, dalla prospettiva di un’arteterapeuta clinica che racconta di un percorso di arteterapia in una RSA con un anziano, e dei suoi esiti positivi.
L’autrice in questione prende spunto dal concetto di “negative capability“, ovvero “capacità negativa”, coniato da John Keats e ripreso in ambito psicoanalitico da Wilfred Bion, per originare una riflessione in merito allo “stare nell’incertezza” e “curare la relazione“.
Sara Noli giunge a declinare il senso di tale concetto nello specifico dell’intervento arteterapeutico, all’interno del quale l’espressione creativa spontanea dei propri stati interiori può avvenire solo a patto che l’arteterapeuta si faccia contenitore vuoto per accogliere, osservare ed ascoltare.
E’ la capacità negativa dell’arteterapeuta a consentire la creatività. A permettere l’emergere della bellezza dell’altro. Farsi contenitore in ricettiva attesa, in particolare nei momenti complessi in cui l’arteterapeuta deve rimanere in “contatto con la propria ombra senza negarla”. Stare nell’incertezza, afferma Sara, mentre le acque sono mosse e non si vede il fondo.
Ci sono termini che compaiono spesso nel libro di Sara Noli: pazienza, accoglienza, tolleranza, possibilità, cura.
Il suo è un libro delicato per il racconto dell’esperienza e per sentimenti espressi, ma chiaro e solido nei temi dispiegati e affrontati con perizia e competenza.
Vivamente consigliato.